Il “Pipa”, il campione e l’allievo

 

Il Pipa, il campione e l’allievo

 

Chi non conosce l’officina dei fratelli Pavan, Stefano e Silvano, a Favaro? Sede di fatto della Società Ciclistica Favaro Veneto, sodalizio che è detentore del titolo di campione d’Italia per cicloamatori e uno con più associati in tutta la penisola, è un crocevia degli appassionati di bicicletta del Comune di Venezia e anche moltissimi di noi del Pedale Veneziano vanno in questa officina per farsi mettere a posto i propri mezzi meccanici.

E poi c’è Silvano, vero e proprio guru delle due ruote, uno di quelle persone che oltre alla manualità spiccata usa anche la testa, regalando perle di saggezza sulla bicicletta, un piccolo in senso letterale ma grande filosofo della pedivella. Eccolo anche citato nel libro “Salam Shalom” che parla del viaggio da Venezia a Gerusalemme e Betlemme di Alberto Fiorin per Ediciclo Editore:

«Sentendolo parlare e osservando i suoi movimenti rapidi e sicuri non posso fare a meno di pensare a Silvano, detto “pipa”, il mio fido meccanico, amico, sodale, confidente, che ci ha accompagnato fino a Gorizia durante la prima tappa. Nella sua officina di Favaro Veneto ci facciamo delle lunghe chiacchierate che, prendendo spunto dalla bicicletta spesso sconfinano nella politica, passano a toccare problemi esistenziali per poi culminare nell’immancabile bicchiere di vino. E come me, così con infiniti altri amici-clienti.

Il meccanico infatti diviene quasi sempre il confidente del ciclista, ne conosce i difetti, le potenzialità, ne diventa lo psicologo, lo conosce nell’intimità. Diventa una persona importante, un compagno. È un vero amico Silvano – sguardo diretto e fiero –, che chiamo il filosofo della pedivella. E io sono fiero della sua amicizia».

Ecco, in questi ultimi mesi chi passa da Silvano, che è un luogo sempre frequentatissimo, una sorta di centro sociale di quartiere (con chiacchieroni, perdigiorno, ciclisti di tutti i tipi, pensionati) non può non notare la presenza di un signore alto, quasi allampanato, magro, che ogni tanto, tra un discorso e un altro, canticchia a voce sommessa, per sé, qualche canzone napoletana.

Se mettete a fuoco il suo viso, i suoi lineamenti, pur essendo quelli di un signore di 75 anni, pian piano si sovrappongono a quelli di una figurina Panini e allora apparirà il volto di Dino Panzanato, roccioso difensore di serie A con un passato nel Vicenza e soprattutto nove anni nel Napoli. Un mito per tutti noi bambini, un campione che ha giocato con Altafini, Sivori, Dino Zoff, Juliano. Insomma, veramente un gigante del calcio, che ha visto e vissuto appieno la sua stagione agonistica in una piazza calda e importante come la città del Vesuvio. E quelle canzoni sussurrate tra se e se stanno a testimoniare l’importanza che ha avuto questa sua permanenza al Sud nella vita personale.















Ecco, scambiare quattro parole con lui, farsi raccontare i dettagli della foto che lo immortala dietro lo spalto gremito mentre cerca di togliere la palla con un calcio ben assestato a Boninsegna (sembra una vera e propria decapitazione…) è una chicca che aggiunge a valore alla nostra stima già infinita verso Pipa, cioè Silvano.

Stima comunque che va anche al suo grande cuore, ancor più evidente dopo che sta insegnando il mestiere al suo fido Kader, un simpatico e sveglio bengalese giunto in Italia come profugo della Libia, che Silvano ha trovato nel Forte Rossariol, comunità dove vivono anche alcuni profughi. Notando la sua scaltrezza, Pipa gli sta insegnando il mestiere e ora Kader ripara le bici dimostrando soprattutto una grande abilità nel centrare e preparare le ruote e tra un po’ gestirà anche una officina sociale a Forte Carpenedo dove Kader insegnerà a riparare le bici…

Insomma, passate qualche ora da Silvano, magari non solo per riparare la bicicletta, e avrete la possibilità di conoscere un filosofo (Pipa), un campione (Dino Panzanato) e un allievo (Kader) con le stimmate del maestro.

Kader sarà a parlare della sua esperienza a Ciclomundi, il festival del viaggio in bicicletta, il 15 giugno a Portogruaro alle 18.00 con un incontro dedicato alle bici e ai migranti.


















 

venerdì 23 maggio 2014

 
 

successivo >

< precedente