Dopo la seconda guerra mondiale la società fece un altro trasloco, presso la Trattoria Antica Orsetta in Campo ai Frari, ora ristorante cinese.
Alla morte di Vittorio Chiozzotto – fine anni ’40 - venne eletto presidente Livio Cottica (trasformato immediatamente nel «Codega» in dialetto) - che abitava proprio dietro la sede dell’Antica Orsetta - persona seria e coscienziosa, che mantenne la presidenza fino ai primi anni ’50.
Qui cala la nebbia sulla gloriosa società neroverde. Il Pedale Veneziano visse il suo momento di declino: i suoi soci trasmigrarono in altre società come la Unione Sportiva S. Marco o la Società Ciclistica Serenissima o nella Pedivella Giudecchina e per tutti gli anni ‘60 e buona parte dei ‘70 del XX secolo non se ne sentì più parlare, pur circolando ancora ciclisti con le vecchie maglie neroverdi.
Poi, improvvisamente, un gruppo di appassionati, nel 1978, decise di farlo rivivere e si costituì la nuova dirigenza: Pierantonio Bugato presidente, Canziani vice-presidente, Balli segretario, Rogante direttore sportivo, Bon tesoriere, consiglieri i fratelli Ciampi, Pagan, Tiozzo, Sumiti, Pascucci e Valle. La sede era (ed è tuttora) il Patronato dei Tolentini, l‘antica Scuola dei Laneri, palazzo di Baldassarre Longhena.
Da allora la società - che aveva ripreso la propria attività con una trentina di iscritti - ha ripreso vita, partecipando ad attività cicloamatoriali in giro per il Veneto e il Nord Italia.
Nel 1983 al presidente Bugato subentra Antonio Navas che resta in carica cinque anni – in cui furono organizzati alcuni Memorial Vittorio Chozzotto e altre gare per dilettanti - che a sua volta lascia il comando, nel novembre 1988, a Franco Angiolin, attuale presidente.
In quest’ultimo ventennio, con il tandem Franco Angiolin e Franco Puppato (vice-presidente fino al 2007) la politica societaria si è spostata più sulla promozione e diffusione dello sport ciclistico a livello amatoriale, anche e soprattutto grazie all'organizzazione di viaggi ed escursioni che consentano di conoscere nuove realtà e di contattare società e club ciclistici europei distanti nello spazio ma vicini nello spirito e nella concezione del rapporto con lo sport. In quest'ottica si inseriscono i numerosi viaggi in Italia e all’estero che hanno dato modo alla società di farsi conoscere in molte nazioni e di diventare in qualche modo ambasciatrice dello ciclismo lagunare, grazie a momenti ufficiali e di gemellaggio.
Negli ultimi anni il trend di crescita è più che positivo e gli iscritti si sono attestati attorno alla cinquantina.